Spostando l'ago della bilancia verso l'effetto GvL

Una recente review series pubblicata su Blood affronta le diverse strategie terapeutiche per migliorare l'effetto GvL e quindi aumentare le chances di guarigione dopo trapianto  

Ottenere l'effetto GvL rappresenta l'obiettivo principale nella cura delle neoplasie ematologiche sottoposte a trapianto di CSE, al fine di sfruttare le potenzialità curative del trapianto in quanto immunoterapia adottiva. Se dovessimo immaginare l'equilibrio immunologico post-trapianto tra paziente e donatore, host e graft, come una bilancia, vedremmo che lo spostamento dell'ago di tale bilancia verso l'effetto GvL porterebbe ad una minore incidenza di recidiva nelle malattie a maggior rischio. Ad oggi sappiamo che esistono diversi modi per potenziare tale effetto, e questa review series affronta le diverse strategie esistenti, alcune delle quali già in uso ed altre in sperimentazione. 

Un'introduzione fatta dall'Associate Editor e quattro articoli sviluppano argomenti quali i CAR-T post-trapianto, l'attivazione delle cellule NK, il ruolo dei linfociti T gamma-delta e degli inibitori di checkpoint, passando dagli inibitori di tirosin-chinasi, di FLT3 ed arrivando fino agli agenti ipometilanti. Il tutto affrontato con lo scopo di fare il punto sullo stato dell'arte, di stimolare la riflessione e proporre l'utilizzo nella pratica clinica, anche combinando i vari farmaci e/o approcci, basandosi sul razionale terapeutico di ognuno.

Anche se ad oggi non tutte le strategie terapeutiche trattate nella series sono alla portata di ogni centro clinico, la lettura è gradevole ed apre all'immediato futuro, nell'ottica dell'innovatività e del miglioramento degli outcomes post-trapianto.