Approccio integrato per la funzionalità fisica e psicologica nei pazienti affetti da cGVHD: sogno o realtà?

Un numero crescente di ricerche suggerisce che gli individui con malattia cronica da trapianto contro l’ospite (cGVHD) hanno una qualità di vita compromessa. La cGVHD è una delle complicanze tardive più comuni dopo il trapianto allogenico, oltre ad essere la causa primaria di mortalità tardiva non-relapse nei pazienti allotrapiantati. Tuttavia gli aspetti riguardanti la correlazione tra la gravità della cGVHD e le funzioni fisiche e psicologiche dei pazienti, rappresentano ancora oggi un ambito da approfondire. L’articolo che vi proponiamo fornisce al lettore diversi spunti di riflessione a tal proposito.

Hansen, J.L., Juckett, M.B., Foster, M.A. et al. Psychological and physical function in allogeneic hematopoietic cell transplant survivors with chronic graft-versus-host disease. J Cancer Surviv 17, 646–656 (2023). https://doi.org/10.1007/s11764-023-01354-9

Negli Stati Uniti è stata condotta un’indagine multicentrica e multiprofessionale, data dalla collaborazione tra il dipartimento di ematologia e psichiatria.

Hanno partecipato pazienti  adulti di età pari o superiore a 18 anni in follow-up, con patologia ematologica maligna, sottoposti a trapianto allogenico almeno 6 mesi prima dell'arruolamento.

Lo studio ha valutato in modo esaustivo la funzione fisica e psicologica dei pazienti affetti da c-GVHD, analizzando i seguenti parametri:

  • Depressione e ansia (utilizzando la “Inventory of Depression and Anxiety Symptoms” o IDAS)
  • Fatigue (utilizzando la “Fatigue Sympton Inventory” o FSI)
  • Dolore (utilizzando la “Brief Pain Inventory” o BPI)
  • Disturbi del sonno (utilizzando l’“Insomnia Severity Index” o ISI)
  • Funzione cognitiva (con forma abbreviata a 6 elementi della “Patient-Reported Outcomes Measurement Information System” o PROMIS) e la funzione sessuale (sottoscala di soddisfazione sessuale a 2 elementi)
  • cGVHD (diagnosi eseguita attraverso una valutazione clinica completa della cGVHD utilizzando la “NIH consensus scoring criteria for cGVHD”)
  • Gravità della cGVHD (utilizzando la “Lee Symptom Scale”).

Ulteriore obiettivo dello studio è stato quello di indagare i pattern della funzionalità psicologica e fisica in base alla gravità e al sito coinvolto dalla cGVHD.

Per l'analisi dei dati è stato utilizzato il pacchetto statistico STATA. I punteggi dei partecipanti con cGVHD nelle dimensioni fisiche e psicologiche sono stati confrontati con il gruppo di pazienti allogenici senza cGVHD attiva o pregressa (campione di riferimento), utilizzando test t a due code. I punteggi dei partecipanti con cGVHD di qualsiasi grado (da lieve a grave) sono stati confrontati anche con il gruppo di riferimento e anche all’interno dello stesso gruppo di studio. Infine, i punteggi dei partecipanti con le sedi più frequenti di cGVHD (occhi, polmoni, cute, bocca, articolazioni e tratto gastrointestinale) sono stati confrontati con il gruppo di riferimento.

Il campione finale ha incluso 59 partecipanti con cGVHD attiva e 19 partecipanti senza cGVHD attiva o pregressa, tutti sottoposti a trapianto allogenico. Una grande maggioranza di pazienti con cGVHD cutanea (71%), del tratto gastrointestinale (83%) e polmonare (74%) ha manifestato fatigue clinicamente significativa (con intensità direttamente proporzionale alla severità della cGVHD), rispetto a circa la metà del campione di riferimento (58%).

Inoltre i pazienti con  cGVHD ad interessamento cutaneo  o del tratto gastrointestinale hanno evidenziato un valore prognostico sfavorevole per gli esiti relativi alle alterazioni delle funzioni psicologiche e fisiche: questi pazienti hanno infatti manifestato livelli di depressione e dolore più gravi rispetto al campione di riferimento.

I pazienti con cGVHD del tratto gastrointestinale hanno anche riferito un'ansia somatica più grave e una funzione sessuale compromessa.

Per quanto riguarda i disturbi del sonno e la compromissione della funzione cognitiva, i dati raccolti nello studio hanno mostrato una similitudine tra quanto manifestato dai pazienti con cGVHD e dal campione di riferimento: i punteggi hanno evidenziato complessivamente una normale funzione cognitiva, coerentemente con quanto suggerito in letteratura. Tuttavia test neuropsicologici completi potrebbero rivelare impatti cognitivi più sfumati e specifici non riportati in questo studio. Al contrario, i disturbi del sonno sono molto diffusi, con circa la metà dei pazienti in entrambi i gruppi di studio che hanno riferito sintomi di insonnia clinicamente significativi anche molti anni dopo l'allotrapianto, fattore che potrebbe rendere difficile discernere l’impatto specifico della cGVHD.

I risultati suggeriscono inoltre che i pazienti con cGVHD da moderata a grave e quelli con cGVHD cutanea, del tratto gastrointestinale e polmonare, possono trarre beneficio dalla valutazione di routine dei sintomi psicologici e fisici, unitamente a interventi proattivi e personalizzati.

Depressione, ansia, dolore, insonnia e fatigue tendono a co-verificarsi e interventi cognitivo-comportamentali, come quelli basati sulla consapevolezza (ad esempio la mindfulness), sull'attività fisica e alla “bright light therapy”, rappresentano una possibilità terapeutica. Gli interventi farmacologici restano fondamentali, ma tendono ad essere più specifici per il sintomo che per la malattia. Identificare e gestire in modo proattivo i sintomi psicologici e fisici è importante per fornire un'assistenza completa ai pazienti con cGVHD per migliorare la qualità della vita e gli outcome assistenziali.

Pur non essendo il focus di questo studio, varrebbe la pena notare anche che i suddetti sintomi risultano comuni ai pazienti con cGVHD e al campione di riferimento, restituendo al lettore un dato oggettivo di quanto i nostri pazienti necessitino di cura, attenzione e di una presa in carico totale sin dai primi momenti del loro percorso terapeutico allogenico, a prescindere dalla sintomatologia che potrebbero sviluppare.

  • A cura di
    Barbara Loconte, Infermiera Programma Terapie Cellulari, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana, Bellinzona CH; Laura Orlando, Infermiere Coordinatore Clinico e Quality Manager Programma Terapie Cellulari, Istituto Oncologico della Svizzera Italiana
  • Pubblicato
    29 Maggio 2023