Volere è potere. C'è un ruolo per la terapia fisica nella GvHD cronica?

Special Report riguardo la terapia fisica nel paziente sottoposto a trapianto di cellule staminali ematopoietiche affetto da GvHD cronica.

Mohammed J et al. Bone Marrow Transplantation (2018) 53, 22–28; doi:10.1038/bmt.2017.155;

Il trapianto di cellule ematopoietiche (HCT) ad oggi rappresenta l'unico approccio potenzialmente curativo per molte patologie  maligne e non maligne e il suo utilizzo, negli ultimi anni,  ha avuto un incremento importante  sia per la  ridotta morbilità sia per l’aumento dell'aspettativa di vita.Sfortunatamente, il successo dell'HCT è ostacolato dalla GvHD cronica (cGvHD), che rappresenta una delle principale causa di morte. La GvHD cronica è responsabile della riduzione della qualità della vita (QoL) in quanto impatta fortemente  sulla funzionamento fisico e psicologico del paziente. Attualmente, vengono eseguiti ogni anno in tutto il mondo circa 430.000 HCT allogenici , ma l'onere complessivo di cGvHD è fortemente aumentato a causa del maggiore utilizzo di cellule staminali ematopoietiche periferiche mobilizzate con  G-CSF, dell’ età avanzata dei riceventi  il trapianto  e da un aumento utilizzo di “unrelated donors”.La cGvHD può interessare diversi organi o distretti corporei compreso il sistema muscolo-scheletrico. Per questa ragione, lo sviluppo della fascite, la sclerodermia o le altre diverse forme di fibrosi che interessano la pelle e le articolazioni, rappresentano per i fisioterapisti una delle principali preoccupazioni tra le molte sfide che si trovano ad affrontare nella loro attività quotidiana. Come tutte le malattie croniche, il paradigma per la gestione della cGvHD ha due approcci: il primo farmacologico (sia sistemico che topico ) e a seguire abbiamo la terapia ancillare e di supporto. Il National Institutes of Health nella Consensus sulla cGvHD nella parte relativa alla terapia ancillare e alla terapia di supporto ha definito una specifica raccomandazione riguardante il sistema muscolo-scheletrico e la sua compromissione. Nonostante la terapia fisica (Physical Therapy - PT) sia stata inserita come una raccomandazione di classe AIII (Carpenter PA et al. 2015), nella pratica clinica, non c’è evidenza del suo utilizzo routinario nei servizi di PT nella gestione della cGVHD.

Lo scopo di questa revisione è quello di riassumere sistematicamente e analizzare l'impatto dell’intervento di PT nel suo insieme; inoltre è stato anche valutato il ruolo della  PT sulla qualità della vita, sulla funzione fisica e il benessere psicologico nei survivors.

E’ stato effettuata una ricerca sistematica della letteratura  utilizzando OneFile, PubMed, Scopus, Science Citation Index Expanded, ProQuest Centrale, ProQuest Hospital Collection, Health Reference Center Academic, Health Research Premium Collection, ScienceDirect Journals, ProQuest Health & Medical Complete, Medical Database, Wiley Online Library, SciTech Premium Collection dal 1995 a novembre 2016 utilizzando gli operatori booleani con i seguenti termini: GvHD, graft versus host disease, fisioterapia, PT. Inoltre, è stata effettuata anche una ricerca di parole testuali e thesaurus per ridurre al minimo le possibilità di mancare articoli pertinenti. Sono stati inclusi tutti gli studi in lingua inglese, studi prospettici e retrospettivi, mentre sono stati esclusi i case report, le revisioni sistematiche, le meta-analisi, gli studi preclinici, gli studi che hanno arruolato solo pazienti che hanno sviluppato GvHD acuta e i pazienti sottoposti a trapianto autologo. Tutti i documenti sono stati esaminati indipendentemente. Le discrepanze nell'estrazione dei dati sono state risolte attraverso la discussione. Il metodo utilizzato per assegnare il punteggio ai trials è il JADAD score. Il JADAD score è uno degli strumenti utilizzati per valutare la qualità metodologica delle prove controllate.

Dei 4775 articoli recuperati attraverso i motori di ricerca , sono stati esaminati 297 articoli di cui 3 soddisfano i criteri di selezione. È stata trovata una prova moderatamente elevata dell'efficacia dell'intervento PT supervisionato, considerando che sono state stabilite prove moderate per un programma di esercizio autogestito. Non sono emersi in nessuno studio problematiche relative alla sicurezza della PT, tuttavia nessuno degli studi è stato condotto per valutare direttamente la sicurezza e l'efficacia nei pazienti con cGvHD. Inoltre in questa revisione sono identificati i parametri relativi alla valutazione degli esercizi fisici, anche se di fatto non sono riportati in letteratura studi randomizzati che ne correlano gli outcomes.

La PT è una terapia sicura ma sottostimata come intervento non invasivo per la gestione della cGvHD muscoloscheletrica. Ad oggi sono disponibili prove limitate sull'efficacia della maggior parte degli interventi di PT. I tempi sono oramai maturi per testare l'intervento non invasivo della PT nella gestione della GvDH muscoloscheletrica con interventi focalizzati, prevedendo tra gli outcome,  anche il miglioramento della QoL.