Il disagio emotivo e psicologico nel tcse: è possibile arginarlo?

Come gestire la "discesa agli Inferi e ritorno" dal punto di vista psico-emotivo dei pazienti sottoposti a Trapianto di Cellule Staminali Ematopoietiche.

Baliousis M et al. (2017). Oncology Nursing Forum, 44, 1

Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche TCSE è una complessa procedura per la quale la fase acuta può durare diverse settimane e comporta alta tossicità, isolamento prolungato e una serie di effetti collaterali debilitanti come ad esempio affaticamento e nausea. I pazienti riferiscono un'esperienza “travolgente”, come un “walk to hell and back". Alcuni studi in ambito psichiatrico hanno dimostrato come la metà dei pazienti sottoposti a TCSE abbiano presentato stadi clinici di ansia e depressione durante le prime settimane; l’ansia più spesso al momento dell’ammissione mentre la depressione aumenta nella fase successiva.  Tali aspetti incidono negativamente sulla tolleranza al dolore, sulla durata della degenza, sull’aderenza al trattamento, sul recupero immunitario e sulla sopravvivenza.

Esistono modelli psicologici di adattamento alla malattia e di autoregolamentazione strutturati in tre componenti interagenti tra loro:

INTERPRETAZIONE. Percezione della malattia. Include la visione della gravità, delle conseguenze e della durata della malattia, il livello di comprensione e l’impatto emotivo.

COPING. Descrive il processo di implementazione di strategie per ridurre la minaccia psicologica percepita dalla persona.

VALUTAZIONE DI COPING. Un ciclo di feedback che valuta l'efficacia degli sforzi della persona.

Queste tre componenti sono state ampiamente studiate in altri setting di cura e ne è stata valutata la relazione con le seguenti variabili: recupero fisico, prevenzione di complicazioni, aderenza al trattamento, ritorno al lavoro, benessere fisico e qualità di vita.

MATERIALI E METODI

Questo studio ha valutato se la sofferenza e l’angoscia durante la fase acuta del TCSE sono associate ad alterazioni dei modelli psicologici di adattamento alla malattia e di autoregolamentazione. Per tale scopo è stato condotto uno studio longitudinale, correlazionale. Al campione, composto da 45 pazienti sottoposti prevalentemente a trapianto autologo presso il Royal Hallamshire Hospital in Sheffield (UK), ne è stato valutato il disagio emotivo e psicologico in quattro diversi momenti temporali:

  • T0. Momento del ricovero;
  • T1. Giorno di infusione di CSE;
  • T2. Due settimane post TCSE;
  • T3. Quattro settimane post TCSE.

Strumenti utilizzati:

  • Forma breve della Depression Anxiety Stress Scales (DASS-21);
  • Brief Coping con Problems Experienced (Brief COPE);
  • Brief Illness Perceptions Questionnaire (Brief IPQ) adattata per il TCSE.

Le variabili indagate sono state il disagio psichico, tra cui depressione, ansia, stress e difficoltà generale, uso di diversi modalità di coping e percezione di malattia.

Effetti del tempo e caratteristiche del paziente. Rispetto al tempo basale (T0), l’angoscia era significativamente maggiore al tempo T2, la depressione era maggiore ai tempi T2 e T3 e l'ansia era maggiore al tempo T2. I pazienti più giovani hanno riferito meno depressione, i maschi hanno segnalato meno problemi generali. Processi psicologici. Nel complesso, le percezioni negative relative al TCSE erano maggiori ai tempi T2 e T3 rispetto al valore basale. Tra gli stili di coping, l'uso dell'auto-distrazione, il coping attivo, il supporto emotivo, l’umorismo e il reframing positivo erano maggiori nei tempi T1 e T3 rispetto al tempo base.

I risultati suggeriscono come ci sia una relazione tra le difficoltà incontrate durante il TCSE e la percezione negativa al trattamento da parte dei pazienti. Inoltre, la strategia del coping attivo che solitamente allevia il disagio durante le procedure mediche potrebbe non essere altrettanto efficace durante il TCSE. Gli autori suggeriscono come gli infermieri possano utilizzare i risultati di questo studio in tre diverse modalità.

  • Le percezioni negative legate al TCSE possono essere un indicatore di rischio per lo sviluppo di sofferenza e disagio psichico durante il trattamento e che richiede cure psicologiche;
  • Tali percezioni sono potenzialmente modificabili attraverso la discussione e l'informazione;
  • Le strategie psicologiche, come l'accettazione e la consapevolezza, potrebbero essere utili nel TCSE; questi metodi si mostrano utili durante e dopo il trattamento e potrebbero essere facilmente integrati con l'assistenza clinica

Gli infermieri dovrebbero essere consapevoli che la ricerca di interventi pre TCSE mirati a prevenire o ridurre l'angoscia è ancora in una fase embrionale e nessun approccio ha dimostrato in modo sostanziale la sua efficacia. Comunque considerando le complicanze associate a TCSE, l’affrontare le percezioni negative potrebbero svolgere un ruolo importante nel migliorare la qualità di vita, la tolleranza al dolore, la durata del ricovero, l’aderenza al trattamento, il recupero immunitario più veloce.