OLTRE LE CD3+: IL RUOLO DEI SUBSETS CELLULARI NEI LINFOCITI DEL DONATORE

Un'interessante analisi delle sottopopolazioni nelle DLI post-trapianto mostra come alcuni sottotipi cellulari correlino con la successiva GvHD  

Nella pianificazione della dose di linfociti del donatore da somministrare in caso di recidiva post-trapianto o chimerismo misto, il conteggio delle CD3+/kg del ricevente rappresenta l'unità di misura comune (1,2). Questo interessante lavoro spagnolo multicentrico (3) va oltre, analizzando una serie di sottopopolazioni linfocitarie contenute in 56 DLI somministrate a 36 pazienti post-trapianto da donatore familiare HLA-identico e correlando i valori ottenuti con lo sviluppo successivo di GvHD.

Con una mediana di 1 DLI per paziente (range: 1-3), 14 pazienti (38%) hanno sviluppato una forma acuta o cronica di GvHD, ad una mediana di 76 giorni dopo la DLI. Una correlazione con la GvHD post-DLI è stata osservata con la quantità di linfociti B, CD8+T naive, NK e con le MNC totali contenute nelle aliquote infuse ai pazienti. Nessuna correlazione è stata invece documentata con la quantità di CD3+ totali né con le variabili cliniche studiate. 

Sebbene si tratti di un'analisi di natura retrospettiva ed esploratoria, i dati ottenuti aprono interessanti prospettive per un potenziale utilizzo, già in parte attuale all'interno di clinical trials, di DLI modificate al fine di preservare l'effetto GvL riducendo al contempo la tossicità associata.