L´AUTODEPOSITO NEL DONATORE DI MIDOLLO OSSEO E´ VERAMENTE UTILE?

Una recente analisi monocentrica mette in discussione l´utilita´ dell´autodeposito prima dell´espianto dei donatori sani di midollo osseo

Al fine di ridurre il rischio di dover trasfondere un donatore sano dopo un espianto di midollo, generalmente vengono eseguiti uno o due autodepositi di sangue intero alcune settimane prima dell´intervento. Tuttavia, tale pratica porta alla riduzione dell´Hb pre-operatoria, controbilanciando di fatto l´effetto che si vuole contrastare con l´autotrasfusione. Un´analisi condotta dai colleghi del Policlinico Gemelli di Roma su 102 donatori consecutivi sottoposti ad espianto mette di fatto in discussione l´utilita´ di tale pratica.   

La realizzazione di uno o due autodepositi ha comportato una riduzione dell´Hb da 14.6 a 12.9, conducendo ad un riduzione mediana del 10.9% al giorno -1; l´espianto ha poi provocato un´ulteriore riduzione dell´Hb a valori inferiori del 28.9% al giorno +1 rispetto ai valori pre-autodeposito, indipendentemente dal numero di autotrasfusioni somministrate nel post-espianto (1 vs. 2). Tale riduzione si e´ rivelata indipendente dal sesso del donatore e dal numero di autodepositi, ed inversamente correlata al tempo intercorso dal primo o dall´ultimo autodeposito.  

L´utilita´ di una pratica abbastanza diffusa quale l´autodeposito nei donatori di midollo osseo puo´ essere messa in discussione se i risultati associati alla stessa non risultano convincenti. Alla luce dei dati riportati nel presente lavoro, e´ la distanza di tempo tra l´autodeposito e l´espianto, piu´ che il numero di autodepositi, a conferire un potenziale beneficio al donatore; tuttavia, come suggerito dagli autori, solo uno studio prospettico e randomizzato puo´ effettivamente rispondere alla domanda sull´utilita´ o meno di tale pratica.