Cure dentali pre trapianto : sempre e comunque ?

Per agosto  una piccola esperienza monocentrica dei colleghi di Kiel riguardante l'impatto dello stato dentale pre trapianto (autologo ed allogenico) sulle infezioni occorrenti nella fase aplastica.

A Guenther et al.: Dental status does not predict infection during stem cell transplantation: a single-center survey . Bone Marrow Transplantation (2017) 52, 1041–1043

Nell'ambito delle prevenzione delle infezioni occorrenti nella fase aplastica di un trapianto di cellule staminali ematopoietiche , sia esso autologo od allogenico, la valutazione  dello stato dentale è pratica comune , come comune è la pratica della bonifica dentale. Gli autori hanno analizzato il loro database trapiantologico degli anni 2003-2006, focalizzandosi sui tutti i pazienti che hanno ricevuto una  valutazione dello stato dentale nella fase pre  trapianto  ( senza interventi odontoiatrici successivi) , comprensiva di visita odontoiatrica e Rx panoramica dentaria . Sono stati cosi' identificati 132 pazienti per un numero complessivo di 163 procedure trapiantologiche consecutive nel periodo 2003-2008  (83 trapianti autologi e 83 trapianti allogenici) .  L'analisi statistica è stata rivolta ai fattori di rischio per lo sviluppo di un'infezione nella fase aplastica della procedura trapiantologica, valutando, accanto ai parametri standard in questo tipo di analisi (tipo di trapianto,  eta' tbi, presenza di mucosite, tipo di catetere venoso centrale etc.) anche le patologie del cavo orale piu' frequenti presenti al trapianto : VIII parzialmente estrusi o inclusi, cure canalicolari non appropriate, distruzione dentale , parodontiasi, rarefazioni ossee apicali.

La patologia del cavo orale presente al trapianto    piu' frequente  (45 casi)  è stata la presenza  di cure canalicolari non ottimali (potenziali foci settici)  . La problematica dell'VIII dente (potenziale fattore di rischio infettivo , specie se incluso o parzialmente estruso) ha visto :   ottavi inclusi in 21 pazienti, , parzialemnte  estrusi in 23  ed estrusi in 60 . La presenza di carie , parodontite , denti distrutti si è dimostrata in 11 casi, mentre in altri 25 si è eseguita  una bonifica dentaria con l'estrazione da 1 a 6 denti pretrapanto .

La mediana della fase neutropenica è stata di 10 giorni per il trapianto autologo e 12 giorni nel trapianto allogenico (75/83 PBSC). L'incidenza di neutropenia febbrile nell'intera coorte di pazienti è stata del 73,3% (81,9 % nei trapianti allogenici verso 72.5% nei trapianti autologhi), con una batteriemia presente in 39 casi (stafiloccocus spp nel 66.7%, streptococcus spp e E Coli 10.6% ciascuno, Corynebacterium spp nel 5.3% e Klebsiella P nel 2,6%). La mucosite è stata piu' frequente nei trapianti autologi (73.7%) rispetto ai trapianti allogenici (63.9%) ma la forma severa (≥  III grado ) è stata piu' frequente nei trapianti allogenici (14.5% vs 3.8%). L'evidenza radiologica di una polmonite è stata vista in 15 pazienti. Un unico paziente  ha segnalato dolore dentale che peraltro non ha richesto trattamento specifcio .

L'analisi bivariata della correlazione di patologia del cavo orale pretrapianto con l'insorgenza di neutropenia febbrile, non ha documenato un incremento di episodi febbrili nei pazienti con cure canalicolari non appropriate, con VIII estruso o incluso. La presenza di un VIII parzialemente estruso ha visto un incremento di episodi febbrili non significativo dal punto di vista statistico. Anche la presenza di carie , denti rotti, parodontiasi o rarefazione ossea apicale non è stata associata all'insorgenza degli episodi febbrili.

L'analisi multivariata con regressione logistica dei fattori predisponenti lo sviluppo di  un episodio di neutropenia febbriile  , di  batteriemia e di polmonite  ha identificato il sospetto di infezione del CVC come unico fattore significativo per la neutropenia febbrile e la batteremia , mentre nessuno fattore è stato associato all'insorgeza di polmonite . In particolare non si è evidenziata alcuna associazione con i reperti del cavo orale pre trapianto

La pratica di una attenta valutazione dentale e del cavo orale pre trapianto è consigliata dalla letteratura (non recentissima)  e sicuramente condivisibile.  Gli autori  concludono, forse in modo provocatorio, che eventuali estrazioni o interventi odontoiatrici pre trapianto, dovrebbero essere limitati in caso di chiara infezione o urgenza clinica. Tutto sommato sapere di poter procrastinare interventi odontoiatrici che potrebbero ritardare un trapiantoo clinicamente urgente è una informazione da mettere in saccoccia....