Come seguire i pazienti dopo le CAR-T?

Uno studio retrospettivo su 85 pazienti con linfoma B a grandi cellule trattati con axi-cell e in remissione ad 1 anno dal trattamento ha evidenziato una citopenia di grado 3-4 nel 44% dei pazienti a 30 giorni e nel 10% dei pazienti a 12 mesi dalle CAR-T . Le infezioni  severe si sono presentate nel 13% dei pazienti entro 1 mese e nel 10% dei pazienti da 1 a 12 mesi dalle CAR-T, contribuendo al decesso in 3 casi. 

Logue JM et al, Haematologica 2021 Apr 1;106(4):978-986.

Axi-cell è un prodotto CAR-T anti-CD19 che ha dimostrato di indurre circa 50% di risposte durature in pazienti con linfoma B grandi cellule e linfoma primitivo del mediastino ricaduti e/o refrattari dopo 2 linee di trattamento. Le complicazioni più frequenti sono la sindrome da lisi citochinica (CRS) e la neurotossicità la cui incidenza delle forme di grado severo è variabile dal 10% al 30%.  Meno studiate sono le citopenie, la immunodeficienza umorale e cellulare secondaria e le infezioni che si osservano nel breve termine ( entro un mese dalla somministrazione delle CAR-T) ma il cui rischio si protrae anche nel medio-lungo termine. Su queste complicazioni si concentra l’attenzione di questo studio retrospettivo monocentrico, che riguarda 85 pazienti con linfoma trattati con axi-cell  presso il Moffitt Cancer Center (Florida, USA) e seguiti per 12 mesi dal trattamento, escludendo dall’analisi i pazienti progrediti o ricaduti per linfoma.

 

Neutropenia  e piastrinopenia di grado 3-4  sono state documentate nel 30% e nel 26% del pazienti entro il primo mese da axi-cell, rispettivamente.   La persistenza di neutropenia e piastrinopenia severe a 12 mesi dal trattamento è stata molto più rara e si è presentata in circa il 10% e il 3% dei pazienti, rispettivamente. La mediana di cellule T CD 4 positive era 220/microL prima di axi-cell e permaneva severamente ridotta (mediana 155 microL) a 12 mesi dal trattamento. Le cellule B CD19 positive, già non rilevabili in circa il 50% dei casi prima di axi-cell e in circa il 90% dei pazienti a 1 mese dalle CAR-T, aumentavano poi progressivamente , essendo rilevabili nel 58% a 1 anno dal trattamento. Le IgG erano inferiori a 500 mg/dl nel 59% dei pazienti a 1 anno da axi-cell.

Il 36% dei pazienti sviluppava un’infezione entro 1 mese dopo axi-cell, richiedendo ospedalizzazione e/o terapia parenterale nel 13%. Le infezioni più frequenti sono state  le enteriti da Clostridium Difficile e le infezioni virali respiratorie. Le infezioni precoci severe più frequenti sono state le sepsi e le infezioni fungine (1 candidemia e 1 fusariosi) che sono state causa  concomitante di decesso in 3 casi di linfoma in progressione. Fattori di rischio per le infezioni precoci sono rappresentati da CRS, neurotossicità, uso di tocilizumab e cortisone e  bridging therapy. Il 44% dei pazienti ha presentato un’infezione da 1 a 12 mesi dopo axicell, di cui il 10% sono state severe e sono state rappresentate per lo più da polmoniti.

Questo studio evidenzia che le citopenie, l’immunodeficienza umorale e cellulare, l’ipogammaglobulinemia e il rischio infettivo sono problematiche che si protraggono nel medio-lungo termine nei pazienti con linfoma trattati con axi-cell evidenziando la necessità di una stretta connessione tra centri di Hub ( per l’infusione delle CAR-T) e centri Referral (che inviano il paziente e lo seguono nel follow-up a medio e lungo termine) e di linee guida  condivise per la gestione delle infezioni.