Assistenza al paziente oncologico adulto nel fine vita: linee guida per la pratica clinica

G. B. Crawford et Al, Care of the adult cancer patient at the end of life: ESMO Clinical Practice Guidelines. ESMO Open. Cancer Horizon. Aug 2021. DOI: https://doi.org/10.1016/j.esmoop.2021.100225

La sensibilizzazione alle cure di fine vita e la loro attivazione precoce possono essere applicate con buoni risultati anche nell'ambito dell'ematologia e dei centri trapianto di midollo osseo in quanto, in determinati casi clinici, le cure farmacologiche posticipano il processo di morte senza garantire la guarigione; in questi contesti diventa importante concentrarsi sull'assicurare un percorso verso il fine vita che sia condiviso con il paziente e la sua famiglia e privo di sofferenze. In questo articolo vengono esposti importanti spunti che possono essere applicati nella pratica clinica.

I pazienti oncologici con malattia avanzata, vanno incontro ad un rapido declino fisico, solitamente durante le ultime settimane o mesi prima della morte, la quale giunge come naturale e inevitabile risultato della malattia.

In questa delicata fase del percorso di cura, i trattamenti antitumorali non rappresentano più la priorità, poiché diviene fondamentale concentrarsi sul sollievo dai sintomi. L’obiettivo di cura diventa il comfort della persona: per ottenerlo si attuano interventi individualizzati che considerano l'essere umano nella propria totalità, dando importanza alle componenti fisiche, psichiche e spirituali e garantendo la migliore qualità di vita e morte dignitosa.

Diviene fondamentale individuare precocemente le volontà del paziente, fornire assistenza e supporto anche ai familiari e/o persone chiave nella vita dell'assistito.

Le linee guida per la pratica clinica della Società Europea di Oncologia Medica (ESMO) hanno come obiettivo l'integrazione precoce delle cure di supporto con le cure palliative, per le quali è ben documentato il miglioramento del controllo dei sintomi, la soddisfazione ed il supporto psicologico per i pazienti e le famiglie, in particolare nell'ambito del fine vita, come rappresentato in figura.

Le linee guida EoL (End of Life) forniscono indicazioni concrete nella gestione clinica dei pazienti oncologici nel fine vita, attraverso un approccio multiprofessionale e collaborativo.

Questo studio ha l'obiettivo di descrivere i diversi interventi che garantiscono la presa in carico olistica del paziente oncologico nel fine vita, in diversi ambiti:

  • comunicazione con la famiglia

  • Fattori prognostici di fine vita

  • Trattamenti ragionati

  • Percorso personalizzato di terapia

  • Nutrizione e idratazione nel fine vita

  • Revisione degli interventi

  • Gestione dei sintomi

  • Problemi psicologici e distress spirituale

  • Presa in carico del lutto

Le linee guida EoL sono state elaborate in conformità con le procedure operative standard ESMO per lo sviluppo di raccomandazioni per la pratica clinica. Le indicazioni fornite non supportate da evidenze sono da considerarsi frutto dell’opinione degli esperti ESMO.

La fase terminale di una malattia rappresenta un periodo in cui è necessario ridefinire le priorità assistenziali e di cura mantenendo una visione della persona nella sua totalità; una comunicazione efficace e un processo decisionale condiviso sono essenziali: la preparazione strategica del paziente e della famiglia nel rispetto delle sue volontà/idee/credenze è fondamentale per ridurre gli outcome negativi del lutto.

Il ruolo infermieristico, in un contesto multidisciplinare, diviene vitale, in quanto l'infermiere rappresenta il coordinatore dell'assistenza. Le Linee Guida EoL consigliano un approccio basato sulle evidenze, monitorando in modo continuo la necessità di variare gli obiettivi di cura e utilizzando strumenti convalidati in grado di predire la sopravvivenza (scale di valutazione) e in grado di oggettivare i segni e sintomi del paziente.

Gli interventi ed i trattamenti devono essere personalizzati ed influenzati dalle preferenze del paziente e dei familiari, dagli obiettivi di cura, dalla prognosi e dalla valutazione del rapporto rischio-beneficio. L'obiettivo è garantire la qualità della vita. L'approccio raccomandato è l'assistenza orientata al comfort, che include l'alleviamento della sete, del disagio alimentare (se presente) e altri sintomi debilitanti.

Interventi nutrizionali invasivi devono essere ridotti: la nutrizione parenterale supplementare non migliora la qualità di vita ed è dimostrato che l'idratazione artificiale non migliora né previene i sintomi della sete.

È importante un monitoraggio continuo dell'intensità del dolore, utilizzando scale di valutazione adeguate alla situazione del paziente, preferendo la somministrazione dei farmaci per via sotto-cutanea; se necessario , si consiglia di utilizzare oppiacei per il controllo del dolore.

Inoltre, all’interno delle linee guida si possono consultare interventi assistenziali e farmaci di maggior efficacia ed utilizzo per il controllo dei sintomi più comuni: stanchezza, dolore, affanno, respiro rumoroso, delirio, nausea e vomito ecc..

La sedazione palliativa è considerata un trattamento di ultima istanza per i sintomi refrattari alle terapie standard, ossia casi in cui il paziente rimane sofferente nonostante i tentativi di alleviarne il disagio.

La valutazione e il trattamento dell'ansia e dello stress devono essere diagnosticati e trattati precocemente per ridurre gli eventi depressivi.

Fondamentale è anche la rilevazione del disagio spirituale: diventa utile una consulenza spirituale facendo riferimento a rappresentanti dei culti qualificati (se il paziente è credente ed acconsente) e mettendo in atto capacità di ascolto compassionevole.

Grazie a questo lavoro viene messa in evidenza l'esigenza di una collaborazione senza pregiudizi tra i sanitari, il paziente ed il suo contesto sociale e familiare, durante il fine vita. Lo scopo è quello di fornire un’ampia valutazione delle criticità ed impostare un piano di presa in carico della persona adeguato e coerente alla situazione, ovvero, che sia individualizzato e centrato sulle volontà, i desideri e le credenze del paziente. L’obiettivo ultimo è garantire la miglior qualità di vita ed una morte dignitosa, riducendo la sofferenza del paziente e del contesto in cui è inserito.