Nessun dolore: management del dolore e dell'ansia procedurale

Sarah J Liptrott et Al.; Management of Pain and Anxiety during Bone Marrow Aspiration: An Italian National Survey. Pain Manag Nurs. 2020 Oct 24;S1524-9042(20)30194-6.

Un interessante studio italiano sulla gestione del dolore e dell’ansia durante l’aspirato midollare nei Programmi Trapianto Italiani; lo studio è stato oggetto di premiazione come miglior abstract infermieristico nell’Oral Session al Virtual EBMT Annual Meeting 2020.

I pazienti con neoplasie ematologiche spesso vengono sottoposti ad Aspirato Midollare (AM), Biopsia Osteo-Midollare (BOM) o entrambi a scopo diagnostico/ di monitoraggio della malattia durante il percorso di cura. Le complicanze associate alla procedura sono rare; tuttavia, il dolore è il sintomo più comunemente riferito dopo tali procedure.

L’approccio farmacologico "gold standard", confermato anche da questo studio, attualmente è la somministrazione di lidocaina locale pre-procedura. Ma l’esperienza del dolore è spesso multifattoriale: è influenzato da fattori sociodemografici, fisici, psicologici correlati alla malattia.

Gli ostacoli relativi alla gestione procedurale del dolore includono: la mancanza di riconoscimento da parte degli operatori sanitari del dolore durante o dopo una procedura; la mancanza di conoscenza di linee guida aziendali ; la mancanza di tempo .

Questo studio cross-sectional ha l’obiettivo di indagare le pratiche cliniche attuali nella gestione del dolore procedurale durante l’AM e la biopsia ossea nei Centri Trapianto italiani afferenti alla rete GITMO. I partecipanti alla survey sono infermieri che lavorano in ambito di Trapianto di Midollo Osseo nei centri che eseguono regolarmente AM/BOM.

Hanno risposto alla Survey 60 centri su 94 (63,8%), 47 CT per adulti e 13 CT per pediatrici.

Sito d’elezione: il sito d’elezione per l’AM è la cresta iliaca superiore posteriore, pochi (3 Centri) intervistati che segnalano l’accesso sternale.

Terapia analgesica PRE- procedura: Gli anestetici locali iniettati sono stati utilizzati nel 55,4% dei centri, combinati con anestetici topici nel 33,9% dei centri. L'uso di anestetici orali o oppioidi è raro, addirittura l’associazione con anestetici locali risulta non apportare benefici in termini di riduzione del dolore procedurale; tuttavia, sono stati occasionalmente utilizzati ansiolitici e benzodiazepine (18,3%, 18,3% rispettivamente). Tutti i centri pediatrici hanno utilizzato la sedazione profonda per la procedura (p < .001), ma la scelta del farmaco dipendeva dalle preferenze dell'anestesista. Questo dato è confermato anche dalle recenti raccomandazioni del Children’s Oncology Group.

Terapia analgesica POST-procedura: Come conferma la letteratura, impacchi di ghiaccio (35,0%) e analgesia orale (40,0%) sono spesso utilizzati per il dolore post-procedurale.

Educazione al paziente: Gli infermieri riferiscono per la maggior parte di fornire informazioni verbali relative alla procedura. Sebbene l’approccio all'educazione dei pazienti è multidisciplinare nella maggioranza dei centri, potrebbe essere utile un ulteriore contributo dal punto di vista infermieristico in termini di valutazione del paziente, pianificazione dell'assistenza, attuazione e valutazione. Inoltre, gli infermieri hanno ammesso di sottostimare i punteggi del dolore dei loro pazienti (3,5 su una scala da 0 a 10), ma ha riconosciuto che si trattava di una procedura dolorosa che provocava ansia, e la cui gestione potrebbe essere migliorata.

In conclusione, i risultati hanno rivelato la mancanza di un approccio standardizzato alla gestione procedurale del dolore per AM in questo campione di studio. Valutare l'esperienza del dolore di un paziente è una componente chiave per identificare efficace gestione del dolore correlato a BOM/AM.

L'American Society for Pain Management Nursing raccomanda che gli infermieri collaborino con altri operatori sanitari nello sviluppo di politiche e procedure, delineando linee guida per la gestione del comfort prima, durante e dopo procedure dolorose. In letteratura esistono già alcune evidenze su terapie non farmacologiche efficaci verso l’ansia procedurale, come: l’agopuntura, la musicoterapia o l’applicazione di TENS. La ricerca futura dovrebbe includere la valutazione della percezione del dolore e dell'ansia, utilizzando strumenti come i Patients Reported Outcomes e riconoscendo che il dolore è sempre soggettivo ma oggettivabile e rilevabile tramite strumenti appositi. Sarebbe utile predisporre una checklist supportata da raccomandazioni pratiche sui temi critici come il management del dolore, l’educazione a pazienti e caregivers, la preparazione degli operatori sanitari coinvolti, tecniche di comprovata efficacia durante e dopo la procedura.

  • A cura di
    Chiara Cannici, Ematologia - SS Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria - CIC 825
  • Pubblicato
    27 Luglio 2021