Verso un aumento del target di raccolta CD34+ per i donatori familiari HLA-identici?

Il target ideale di CD34+ da infondere, e di conseguenza da raccogliere al donatore, presenta risultati contrastanti in ambito allogenico: una recente analisi chiarisce il ruolo della quantità di CD34+ infuse sulla sopravvivenza e la GvHD 

Sebbene venga generalmente condiviso un target minimo per le raccolte allogeniche da sangue periferico, solitamente intorno ai 4 x 10e6 CD34+/kg del ricevente, è meno chiaro il limite massimo accettabile per l'infusione, visto il rischio aumentato di GvHD in presenza di aumentate dosi di CD34+ infuse [1]. E' altresì noto che in generale altri parametri, indipendenti dalle CD34+, influiscono sul rischio di GvHD [2]. Un articolo recente mostra i risultati di OS e GvHD su 377 pazienti consecutivi, trapiantati da donatore familiare HLA-identico tra il 2002 ed il 2015 presso l'Università del Minnesota [3].  

I pazienti sono stati suddivisi in 3 categorie in base alla dose di CD34+ infuse: a) <5 x 10e6 CD34+/kg del ricevente; b) 5 - 7.5 x 10e6 CD34+/kg; c) >= 7.5 x 10e6 CD34+/kg. L'analisi multivariata mostra una maggiore probabilità di attecchimento di neutrofili ed un più rapido attecchimento piastrinico, nonché una miglior sopravvivenza globale associati ad una dose più elevata di CD34+ infuse. La GvHD acuta di grado II-IV non correla con le CD34+, mentre vi è un maggior rischio di GvHD cronica in presenza di maggiori CD34+ infuse. 

I dati del presente studio potrebbero indurre a riproporre la definizione del target ideale di infusione di CD34+ allogeniche, quantomeno in ambito di donatore familiare HLA-identico, con eventuali ricadute sul programma di mobilizzazione e di gestione del donatore. Utile sicuramente il discernimento tra i diversi tipi di donatore e di piattaforme trapiantologiche.