COVID-19: tante domande, poche certezze
La pandemia da Covid-19 ha esercitato un'enorme pressione sul sistema sanitario mondiale. Dall'8 aprile 2020, oltre 220 Paesi sono stati colpiti per un totale di 1.462.698 casi confermati di COVID-19 e 84.792 decessi in tutto il mondo. L'assenza di uno specifico agente antivirale e di un vaccino contro la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2) ha portato all’estremo ogni forma di cura medica. La popolazione col più alto rischio di contrarre l'infezione da SARS-CoV 2 è quella immunodepressa, con infezione da HIV, donne in gravidanza e in generale pazienti oncologici.
Questo articolo sottolinea le 4 maggiori sfide che dovremo affrontare nei prossimi mesi.
- Al momento non disponiamo di un unico database relativo ai pazienti trapiantati che durante la pandemia siano risultati positivi al COVID-19. Un rapporto datato 20 marzo 2020 dell’EBMT menziona circa 15 casi di COVID-19 post-trapianto confermati in Europa (Spagna-5, Italia-3, Svezia-2, Belgio-2, Francia-2, Grecia-1). L'età media dei pazienti era di 59 anni con 12 TCSE (Trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche) allogenici, i restanti 3 sono stati sottoposti a TCSE autologo. La maggior parte dei pazienti (10 casi) presentava sintomi correlati al tratto respiratorio superiore; uno dei quali è morto a causa di COVID-19, al momento della pubblicazione dello studio. Un altro rapporto, di Huang et al., riporta una grave prognosi di un paziente, affetto da LAM (Leucemia Acuta Mieloide), post-trapianto. Il paziente è andato in distress respiratorio acuto (ARDS), sviluppando un’insufficienza multiorgano. In questo caso si è notato un basso numero di cellule T che potrebbe servire da marker surrogato per una prognosi sfavorevole, ma ciò necessita di conferma da ulteriori studi.
- Nel post-trapianto, il personale medico ed infermieristico deve ancora pensare a differenziali comuni come infezioni fungine e sindromi virali (citomegalovirus [CMV], virus dell'Herpes Simplex, ecc.) oltre al COVID-19. Per quanto riguarda i sintomi gastrointestinali, ora disponiamo di dati sufficienti che menzionano sintomi gastrointestinali come diarrea, nausea e vomito come possibile sintomo di COVID-19. Questa sintomatologia gastrointestinale però può essere facilmente confusa con altri differenziali come la GvHD (Graft versus Host Disease), la colite da CMV (Citomegalovirus), la mucosite, ecc. Discorso identico per l’insorgenza di polmonite nel paziente post-trapianto, oltre che da COVID-19, anche per Aspergillo, Pseudomonas
- La donazione di sangue è diventata molto carente a causa delle cancellazioni senza precedenti per le paure scatenate dalla pandemia e per le limitazioni applicate a viaggi e spostamenti in generale. Un recente rapporto di Pagano et al. ha ricordato come il numero delle donazioni di sangue è calato in modo significativo quando il governo ha promosso il distanziamento sociale e le chiusure di uffici e scuole per contenere la trasmissione di SARS-CoV-2. Questo avvenimento è qualcosa di molto cruciale per i pazienti trapiantati perché hanno bisogno di emocomponenti in quantità che sono estremamente superiori rispetto a qualsiasi altro paziente. Infine, resta in sospeso la possibilità che la SARS-CoV-2 possa essere trasmessa tramite trasfusione.
- Il trattamento per il cancro e il TCSE sono di per sé un grande stress psicologico. Vi sono ampie evidenze che suggeriscono che tali pazienti necessitano spesso di interventi psicologici e farmacologici dedicati durante il trattamento. L'ansia, la paura e il panico che ruotano attorno all'attuale pandemia di COVID-19 potrebbero rendere più nervosi i pazienti sottoposti a trapianto e i donatori, il che sostiene l'importanza di un monitoraggio costante e continuo dello stress psicologico. Allo stesso modo, garantire il benessere e la stabilità mentale del personale sanitario è altrettanto importante.
- Il Center for International Blood and Marrow Transplant Research (CIBMTR) ha fatto il suo primo passo e recentemente aggiornato Transplant Essential Data (TED) e Comprehensive Report Forms (CRF) per registrare qualsiasi nuovo caso di COVID-19 in ambito di TCSE.
- Ad oggi manca ancora un differenziale chiaro per definire l’avvenuto contagio da COVID-19.
- Attuando misure come l'uso giudizioso degli emocomponenti, la cancellazione di interventi chirurgici elettivi e una maggiore consapevolezza pubblica si è riusciti parzialmente a coprire la carenza di sangue.
- Sono necessari controlli psicologici regolari sia per il paziente trapiantato sia per il personale sanitario.
È necessario che tutte le società nazionali e internazionali di Trapianto di Midollo Osseo si riuniscano, condividano e diffondano la loro esperienza di pazienti trapiantati durante l'attuale pandemia di COVID-19. Ciò contribuirà ad assimilare i dati e formulare una linea guida per la gestione dei pazienti in ambito di TCSE.
Dholaria B., Savani B.N. How do we plan hematopoietic cell transplant and cellular therapy with the looming COVID-19 threat? Br. J. Haematol. 2020 doi: 10.1111/bjh.16597. (Mar 16)
Huang J., Lin H., Wu Y., Fang Y., Kumar R., Chen G. COVID-19 in post-transplantation patients- report of two cases. Am. J. Transplant. 2020 (Apr 3)
Liang W., Guan W., Chen R. Cancer patients in SARS-CoV-2 infection: a nationwide analysis in China. Lancet Oncol. 2020;21:335–337