Settembre tempo di funghi... le nuove linee guida IDSA 2016 sull'aspergillosi
Settembre... tempo di funghi... ed ecco per voi le nuove linee guida sull' aspergillosi della IDSA. Linee guida complete che coprono i principali quadri clinici della patologia da aspergillo: aspergillosi invasiva, aspergillosi cronica e aspergillosi allergica. Chiaramente la parte predominante delle raccomandazioni è dedicata all'aspergillosi invasiva, sia polmonare che in sedi extrapolmonari.
La parte pediatrica è stata rivisita dalla Pediatric Infectiuos Diseases Society , a testimonianza della bonta' del lavoro. La metodologia è quella gia' adottata in passato dall' IDSA, cioe' la metodologia GRADE (Grading of Reccomendations, Assessment, Development, and Evaluation). Gli ambiti coperti sono: 1) L'epidemiologia e i fattori di rischio dell'aspergillosi 2) la diagnosi dell'aspergillosi 3) la terapia dell'aspergillosi invasiva 4) la gestione dell'aspergillosi extrapolmonare 5) la profilassi dell'aspergillosi invasiva 6) la gestione della Breakthrough infectionj 6) l'aspergillosi cronica 7) l'aspergillosi allergica.
Nella prima parte del lavoro vengono elencate le raccomandazioni, mentre nella seconda parte è descritto il processo decisionale che ha portato alla loro formulazione
Le raccomandazioni sono accurate e ragionevoli. Vengono sottolineate le differenze di performance , per esempio, dei test diagnostici fra i pazienti ematologici(oncoematologici e trapianti di cellule staminali ematopoietiche ) e i pazienti sottoposti a trapianto di organo solido come le differenze come fra i pazienti riceventi o no una profilassi antifungina attiva contro le muffe. La parte dedicata alla terapia e alla profilassi è chiaramente il cuore delle linee guida e comprende un buon ripasso della farmacologia degli antifungini nella seconda parte del lavoro , quella descrittiva il processo decisionale. Viene coperto anche l'aspetto del monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche degli antifungini, in termine di valutazione dell'efficacia o delle tosscita, con esempi concreti di applicazione clinica.
Si puo' tranquillamente affermare che queste linee guida descrivano accuratamente lo stato dell'arte . Un buona base su cui fare affidamento nella nostra quotidianita', tenendo presente , come sottolineano gli autori, che non possono coprire le variazioni individuali della clinica dei nostri pazienti.